mercoledì 14 maggio 2008

Il camaleonte

E' la settimana dei piccoli uomini. Ha chiamato lui, Pasolini. Già.
Non ti ho mai amata. Vieni con me a Venezia? Ti sono mancato? Potremmo essere amici.
Il camaleonte diventa di ogni colore, così si mette in salvo. E' una voce che si estende su tutte le ottave. Non c'è nota che il suo canto non esegua, per il desiderio di piacere.
Dio mio, dategli un pò di attenzione, inviadetelo e tenetelo al di sopra di ogni altro affetto e interesse, perchè perfino un accenno di curiosità nella vostra voce, che non sia per lui, potrebbe ferirlo a morte. E perderà il suo centro, il suo io, il suo sè, il suo dio, se non lo farete. Poi, della sua perdita di equilibrio, non mancherà di tentare di fare voi responsabili.
Adesso ti farei schifo. Mi fa, e la sua voce è insincera come una chitarra scordata.
Che c'entra, dico.
Abbassa quelle difese, ritira la ruota, Mr pavone. Sei serio quando pensi che contino qualcosa le tue Bahamas?

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