giovedì 21 agosto 2008

Alice

Mia madre, spazzolando i miei capelli bruni,
d'un tratto smise. Ricordo…oppure no?
Stavo in piedi su un carro di carnevale
con un pianeta di cartapesta alle spalle.

Tra i capelli un cerchietto di brillantini,
e roselline bianche. Forse l'avevano portata via,
mia madre, gli uomini della legge. Per otto anni.

Alla fine del processo non sarebbe tornata
No. Inghiottita da una macchina di scrivere
azzurra, carnivora e rumorosa.

Così al barbiere dissi "Rasami, ora."
Che possa cambiare di genere ancora!
Potrò? Essere un'altra, un'altra, non lei
E i miei capelli, quelli non serviranno più.

Dentro l'hair salon gli uomini si voltarono
tutti per guardarmi in faccia e alcuni aspettarono,
già sbarbati, finchè la ferita non fu compiuta.

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