mercoledì 6 febbraio 2008

des-potes

- Lei ha una mente che tende a mettere in pratica, è una che pensa ora vado e aggiusto questo e quello, invece deve riflettere. La psicoterapia è una roba dove c'è da riflettere.
- E' strano, lei è la prima persona che mi dice una cosa simile.
- Dovrei esserne fiero?
- Non saprei. Sono ventinove anni che mi sento dire pensi troppo.
- Che c'entra, quello è rimuginare. Ad ogni modo lei dovrebbe arrivare qui in metropolitana, non avevano fatto la metro-tranvia fino a Piazza Gramsci?
- E' ancora in costruzione.
- Dovrebbe prenderla lo stesso.
- Mi trovo bene con l'autobus.
- Lei è una che pensa ai suoi sogni e cerca di interpretarli?
- Sono una introspettiva, ma ultimamemente ho evitato di fermarmi a pensare sulle cose quando sono da sola, cerco di farlo solo durante le sedute di psicoterapia.
- Ma così lei mette fretta alla nostra terapeuta. Mi dica cos'è che vuol fare, lei, un percorso di psicoterapia o una cosa d'urto, dove le dicono come comportarsi? Perchè se vuol fare una cosa d'urto allora le facciamo fare un'altra cosa.
- Del tipo?
- Come?
- Scelgo la psicoterapia. Ma vorrei sapere quali sono queste altre terapie d'urto di cui parla.
- Ci sono terapie comportamentali in cui un medico le dice cosa fare. Lei vuole essere una persona responsabile o vuole che qualcuno le dica cosa fare?
- La prima categoria. Mi pare improbabile che basti dire a qualcuno cosa fare perchè questo qualcuno lo faccia. Sarà che sono un insegnante.

Tornando a casa dalla clinica, pensavo che c'è un tratto della personalità del professor Orfeni che, oggi, mi è sembrato dispotico, una specie di approccio all'altro che definirei contrastivo. Ho pensato che si trattava dello stesso spirito di contraddizione a priori che aveva anche il mio ex inquilino e padrone di casa, Acen Zaio.
Mi sono detta che dispotico era proprio l'aggettivo che mi mancava, quello giusto per Acen Zaio.
Una volta a casa ho cercato su internet l'etimologia della parola dispotico e ho letto che in greco des-potes era la parola usata per designare proprio il padrone di casa. Si tratta di una coincidenza o di una tautologia?
Comunque stavo ancora viaggiando in autobus, quando mi è venuto in mente che lo zelo e una certa impazienza operativa a cui faceva riferimento Orfeni mi poteva venire da mio padre. Mio padre è specialmente impaziente. Di fronte ad un problema si tuffa in avanti come un ariete dando testate a caso, convinto di sapere esattamente quello che fa.
Uno che doveva essere stato veramente dispotico era mio nonno materno, il padre di mia madre. Non l'ho conosciuto ma nelle foto di lui che ho visto a casa, assomigliava incredibilmente ai ritratti di Mussolini. So che era una figura molto autoritaria e che mia madre ne aveva una paura tremenda perchè lui spesso la picchiava.
Sarà per questo che anche mia madre è diventata dispotica?
La risposta dovrà essere nel mio karma perchè quando sono arrivata a Piazza Gramsci pensavo già alle volte in cui sono stata dispostica anch'io.

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