giovedì 15 novembre 2007

Un vero Gourmet

Uno dei mie due inquilini rompe l'atmosfera di casa con i suoi musi di sfinge, impenetrabili. Lo chiamerò Caio. Caio è uno di quelli che credono infallibile il suo giudizio, nonchè il linguaggio non verbale che utilizza per esprimerlo.
Ad esempio può richiudere, sbattendolo, lo sportello del freezer, poi aggirarsi per casa con passo spedito, sistemando spasmodicamente nelle credenze quel che tira fuori via via dalle buste della spesa. Cose tipo kinder pinguì e bastoncini di pesce surgelati. Caio è un vero gourmet.
Ad ogni modo, quel martedì sera lì - cioè l'altro ieri - Caio entra dalla porta e dimentica di salutare il mio ospite, Pugsley, che intanto è seduto con me sul sofa a fumare lento una sigaretta. E quando dico lento, dico lento, perchè ci eravamo appena sorbiti lui cento ed io le mie ventisei gocce di EN quella sera, Pugsley ed io. Eravamo pacifici come porcellini dentro una casa di benzodiazepina.
Caio fa girare la chiave nella toppa - un fremito - apre la porta e finalmente spunta sulla soglia carico della sua spesa notturna, biascicando uno ciao, stitico. Non si presenta a Pugsley, che incontra per la prima volta, e inizia a disfare i sacchi della spesa, con una pantomima che lo fa sembrare Otello.
E' furibondo - le macchinazioni di Cassio l'hanno ormai convinto del tradimento di Desdemona (vedi Shakespeare "L'Otello" ndr) - e Caio, licantropizzato, si trasforma nel lupo che soffia sulle pareti della casa di benzodiazepina.
Ma che vorrà dire il lupo, esibendosi in una performance di iracondia così eloquente e tuttavia muta? Che ne so. Frugo stancamente nella testa per forumlare un'ipotesi. Avrà visto un batuffolo di pelo che rotolava in corridoio, accanto alla sua camera? Sarà che ho mischiato le forchette con i cucchiai nello sgocciolatore un'altra volta? Sarà la faccia quieta di Pugsley, che non gli piace?
Ma il nocciolo duro del problema lo focalizzo ed è questo: prima o poi qualcuno dovrà spiegare al lupo che un rimprovero o una richiesta espressa a gesti e sbuffi equivale in comunicazione ad un messaggio criptato e come tale resta incompreso. I'm sorry. Non prevenuto.
E' un problema suo, in fondo - mi dico - se il lupo risulta solo antipatico, e quando dico solo, dico solo. Mi dispiace però, che per altro i lupi sono anche una specie in estinzione e mi dispiace che la cattiveria non paghi e che la bontà paghi ancora meno, beh...quello mi dispiace di più.
Probabilmente il lupo finirà per mettermi alla porta come ha già minacciato di fare una volta. Come succede tutte le volte nelle fiabe, anche stavolta il manico del coltello è nelle mani unghiate di Caio, che lo userà, e a soccombere sono da che mondo è mondo i porcellini. Di fronte ad un potere che un tempo era forza fisica ed ora è economico e decisionale. E neanche la minaccia d'estinzione che incombe sui lupi finora ha saputo cambiare le cose.

4 commenti:

bio & bree ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

ma non sarebbe il primo lupo che incontra una tagliola mentre va a caccia...

Anonimo ha detto...

cazzo, 100 gocce di en...
ma che è ...un cavallo?
marilena

shahrazad ha detto...

hehheheheh :) lena si 'na cosa bedda!