In piscina questa settimana mi hanno promossa alla corsia di livello intermedio, solo un mese fa avevo iniziato da principiante, mentre ora mi spiegano qual'esecuzione corretta del delfino. Imparare le tecniche di uno sport, che mi piace da quando avevo due anni e miei comprarono la casa al mare, è affascinante.
Al lavoro ho rivisto oggi la psicomotricista, per una restituzione individuale sull'osservazione della classe II B, durante una mia lezione. Una fortuna che riesca a trattenere le lacrime che di nuovo - era successo anche la prima volta - si affollano sul bordo delle palpebre, quando me la trovo di fronte, questa donna che quando dialoghiamo è energica e mi mette soggezione, quanto a vederla esile e piccola di statura.
Durante il primo incontro, l'avevo sentita cortese, tiepidamente ma con distacco professionale. Ora, mentre assesta ancora e ancora le spalle minute, mi pare di cogliere i tratti di una donna nervosa, e cedo al desiderio di scambiare il ruolo e, come posso, studiarla, stando ad osservare. Si dice sicura della riuscita di ciò che aveva già proposto in riunione come un'opzione da valutare, poi stende un tappeto rosso di "sono qui per te", di fronte alla mia emozione, forse infantile, certo ingenua, che avevo creduto di saper tenere in punta di piedi, perchè non si facesse sentire. Mi fa "qualunque cosa di cui abbia bisogno, anche se si tratta di una richiesta personale...".
Annaspo nel silenzio delle emozioni confuse, perchè di fronte ad una disponibilità così aperta, mi viene da naufragare, e menomale che ora sto imparando per bene a nuotare. Mi verrebbe da chiederle di farmi da terapista personale, o forse di andarcene a cena ed essere amiche. Ma è una professionista e un'adulta, mentre io - e oggi pare non possa parlare d'altro - sto ancora ad inciampare nel miraggio ingrato di un'altra madre.
Adesso che ne scrivo, le lacrime finalmente arrivano e il salato è buono sulla tisana di tarassaco e ortica, mentre il telefono squilla e il display s'illumina col numero di mia madre. Quando si dice lupus in fabula, e non ho voglia di rispondere, ma già sento il senso di colpa salire e allora prendo il ricevitore per richiamare.
martedì 3 aprile 2007
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