Sono andata ad una vernice giovedì sera ed ho bevuto un bicchiere d'assenzio preparato da una ragazza molto alta, coi tacchi, probabilmente straniera. E poi è arrivata Katia, come un'emozione da poco. La osservo, mentre col viso oscurato da un sorriso finto, ingoia volti e relazioni di comodo; risputa spedita, senza darlo a vedere.
Le mattine, quando ho dormito in via Rancati, dalla finestra della cucina vedo un silos d'acciaio e intorno balle di carta da riciclaggio bianche, sporche, rosse e poi ancora bianche. Mentre l'aroma e il caldo dell'earl grey evaporano da una tazza troppo grande, svelti e spessi come l'amore, mi metto a pensare che quel silos così grande, ha umanità e fascino, come la mia per poco amica Katia, invece non possiede.
sabato 24 marzo 2007
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2 commenti:
...ah...t'ho beccato! beh, fai bene, unisci l'utile al dilettevole, qualsiasi cosa voglia dire. mi aggiorni in diretta dal blog...ebbrava! a presto, stammi bene.
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