venerdì 30 marzo 2007

nell'attesa

Sono dal medico. Prima di venire qui sono passata alla feltrinelli di via Manzoni 12 ed ho comprato Fernandel, una rivista letteraria che pubblica racconti di scrittori esordienti, ma non solo. Per un'impennata di determinazione da esibire a Lewis e, naturalmente, a me.

Ho disistima del mio medico curante, un uomo troppo vecchio ed alto, magro e antipatico che ha bulbi oculari grandi come delle uova mentre la forma della testa somiglia ad un plettro di chitarra, di cui il mento è la punta sottile.

Quando apre la porta dello studio sulla sala d'attesa, con aria seccata, un ciuffo di capelli alluminio e bianchi balza fuori da quella testa, quasi calva, come i baffi di un gatto, ed io mi sento ancora come mi capitava ai tempi dell'università.

Ad aspettare fuori da una porta ingiusta che l'assistente di turno, di un professore borioso, leggesse il mio cognome ad alta voce, da una lista stilata con grafia svogliata, mi sentivo una questuante, distrattamente umiliata.

Il mio nome era presumibilmente uno degli ultimi a comparire sulla lista dei convocati in quella sezione d'esame, visto che arrivavo in sede tendenzialmente in ritardo, o mi poteva prendeva un'ansia da prestazione, più o meno legittima, da indurmi a ritardare deliberatamente il momento dell'iscrizione.

La lista era stilata sul ritaglio di un foglio A4 di quelli che si usano per la stampa e non hanno righe. Come allora su sedili di legno chiaro, ora, a sedere su queste sedie d'acciaio laccato, eleganti quanto scomode, mi sento petulante e scortesemente umiliata.

Sono qui da un'ora buona, ho finito di leggere i brani che mi sembravano interessanti, sulla rivista che avevo comprato e l'attesa ricama inquietudine sulle idee di passaggio. Ho bisogno d'andare al bagno.

2 commenti:

Gianluca ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Gianluca ha detto...

impennata di determinazione, accidenti, quasi di vendetta...ti auguro di riuscire a pubblicare, cosa che non aumenterà l'affetto e il bene che ti porto.
ho pubblicato due raccolte, partecipato e a volte addirittura vinto premi letterari a Milano, Venezia, Firenze, Messina, in un ambiente patetico e asfittico, che non è nelle mie corde, ché non sono piazzista sfacciato né snob annoiato. spero di essermi fermato prima di tradire la poesia, che "hobby" non è, e nemmeno in vendita. baci