E ancora un post, oggi che è stata una bella giornata di parole scritte in ogni dove, perchè fernandel m'ha messo di buon umore, come le ballerine coi fiori gialli che abitano da stasera nella scarpiera con gli sportelli decorati dai collage di Julia, che sta in fondo al corridoio.
E i messaggi di ale, mi mettono di buonumore anche quelli, perchè somiglia a Kester e alle persone che ho sentite amiche da quando per la prima volta le nostre voci si sono incontrate in una conversazione leggera, quotidiana e sfumata di surreale. Ripenso a Kester perchè come con lui c'è intesa silenziosa e tensione inespressa, o forse si, ma dribblata, e voglia di ridere e di volersi bene.
La vernice da The Flat di martedì scorso è stata bella da non saperlo raccontare. Dan simpatica e radiosa, a fumare sigarette, io e lei, sul balcone. E Max sempre alto, ma poco a poco scema la soggezione e la chiacchiera si allunga, se all'aria distratta si sintonizzano argomenti comuni.
Le chiacchere di telefilm statunitensi, forse immorali, hanno riempito la cucina mescolandosi all'odore speziato di chicken korma e ciotole di robine indiane che ai sensi, forse solo i miei, rievocavano Londra e le tante cene, anche quelle belle e indimenticate, all'indiano di fronte al Goldsmiths con Hotzeplotz e una volta c'era con noi Bree la fascinosa o Angy e mia sorella maggiore.
S'è chiacchierato a lungo con un artista toscano, la fidanzata somigliava ad Ornella Muti e scherzava forse troppo, quando lui voleva giocare serio. Fa anche lui il prof, suo malgrado.
E la musica era radio David Byrne, come da mia indicazione. Il titolo del post è quello di una canzone di Sufjan Stevens, cliccandoci la potete ascoltare.
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