Ieri sera io e Rob siamo stati al cinema Apollo a vedere Babel, di Alejandro Gonzales Iñarritu, che è stato - brutalmente - interamente doppiato in italiano, mentre l'audio del film si compone nell'originale di cinque lingue diverse. Arabo, spagnolo, inglese, berbero, giapponese.
Cinque lingue per quattro episodi diversi, che si svolgono in montaggio parallelo, e sono collegati da vincoli più o meno profondi, per comporre un affresco del presente, che è riuscito, specialmente nella bella sequenza dei ragazzi che sono l'alterego dei Kids di Larry Clark, nel Giappone.
Il ritratto dei due giovanissimi contadini marocchini è così denso di lirismo, e ti toglie il fiato; come memorabili sono la sequenza del matrimonio in Messico e il ferimento di Cate Blanchett in un piccolo villaggio, nel deserto del Marocco...
Ma la sfiga si accanisce in un modo così sistematico contro i protagonisti che la tragedia invece che raggiungere un vero climax, si volge in farsa, e nella parte più drammatica del film il pubblico in sala ridacchiava - non a torto - facendo pronostici su quale sarebbe stata la prossima assurda sventura a piovere sulle teste di questi poveracci.
E anch'io me la ridevo insieme a Robe, sprofondata nella poltroncina rossa, in una scomoda seconda fila...
Ripensando al bellissimo The Departed, diretto da Scorsese con l'esattezza di un chimico in laboratorio - misurino alla mano - mi rammarico di non aver tremato e pianto stavolta, come in quell'occasione, perchè gli ingredienti per il capolavoro anche qui c'erano tutti...e se Iñarritu lo facesse apposta, come Lars Von Trier? Then, who knows...
giovedì 8 febbraio 2007
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1 commento:
Su, sei stata un po' ingenerosa nei confronti di "Babel". È vero che non raggiunge i livelli di "Amores perros" e gira e rigira la tematica che affronta è sempre quella, in tutti i suoi film. Vero anche che in questo caso si capisce facilmente come andranno a collocarsi vincitori e vinti, ma non mi sembra che finisca in farsa. In genere poi le sfighe che capitano agli sfigati sono anche peggio di quelle che tu fai passare per inverosimili :) Quando l'ho visto a me aveva stancato un po' la ripetitività del tema, ma avevo apprezzato la sua declinazione a livello planetario. Ma, ad esempio, rispetto alla sensazione di intreccio studiato con incastri a tavolino che mi aveva lasciato il "Crash" di Haggis, qui ho trovato, pur con alcuni limiti, un film di tutt'altro livello. Su Iñárritu non sono ancora riuscito a capire se è così bravo lui o se la sua sorte dipenda soprattutto dall'ispirazione di Arriaga :) Ciao signorina... come vedi una volta ogni tanto vengo a trovarti anche se è un po' di tempo che non ci si vede. Ciao ciao. Ivan
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