Quello che mi è successo la notte del primo novembre non è stato un caso. Stava covando da giovedì notte, mentre ero qui al computer a scrivere, mi ricordo, e sentivo la gola dolorante.
Nei giorni successivi ho chiamato il medico curante ed ho preso dei giorni di malattia per assentarmi dal lavoro. Credevo d'avere una faringite.
In un pomeriggio di quella settimana, avevo segnato in agenda un colloquio per un secondo lavoro, ma la spossatezza è arrivata per prima e un malessere persistente alla schiena l'ha seguito. Era come se davvero, come Sisifo, quel giorno avessi portato su per un altura una roccia pesante e insensata, sulla mia schiena.
Ma dopo la somatizzazione fisica con cui si maschera sorprendomi - che ingenua! - l'ansia ha iniziato a prendere le strade maestre, disinibite, che conosco, per averle percorse già nell'autunno di Londra, due anni fa.
Il senso di irrequietezza, l'irritabilità e la difficoltà di concentrazione sono diventatate insostenibili.
Non portavano pace le chiacchierate al telefono con le amiche, con lù, nè con le semi-professioniste in fatto di analisi, come Jolie. Piangevo per giornate che mi sembravano interminabili e la testa doleva d'un male incessante, come di spilli conficcati nella nuca. Quando il male alla nuca è diventato persistente, a quel punto sapevo che sarei andata di nuovo in ospedale.
Quel fastidio acuto infatti è per me il sintomo più intollerabile della malattia. E' l'avvertimento temibile che segna l'aver raggiunto un punto di non ritorno. Oltre quel malore odioso, anbar, per te si apre la porta dell'ospedale, così è stato anche stavolta, in questa Milano da Morire e l'autunno di Londra nel 2005 me l'aveva già dimostrato.
Nei giorni seguenti intanto aumentavano la sensazione di annebbiamento mentale e la paura d'uscire e di restare a casa da sola, mentre le ore di sonno si assottigliavano fino a diventare non più di quattro, forse tre...e il 30 ottobre, l'ultima notte prima del ricovero, nessuna.
National Coming Out Day è il titolo della riproduzione di un lavoro di Keith Haring che illustra il mese di ottobre nel mio calendario TeNeues Keith Haring 2007. A pensarci è stato così per me, come nel calendario, solo che ho dovuto girare pagina e mese al mio calendario, perchè il giorno del mio national coming out si avverasse.
Quando mia sorella con viromare sono venuti a prendermi, poi hanno chiamato l'ambulanza, per portarmi in ospedale, sperando di liberarmi dalla presa dell'oscurità vorace che mi stava inghiottendo, eravamo già al primo giorno di Novembre.
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